Cereali, la raccolta 2014/15 sarà record

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In tutto il mondo la produzione è prevista in aumento.

di Sergio Pitzalis

Continua il calo dei prezzi dei cereali sulle piazze estere, mentre si conferma ancora forte il prezzo dei semi oleosi. Il netto miglioramento delle condizioni climatiche nelle pianure degli Usa, in Argentina e in Brasile pone le basi per un raccolto di cereali e soia sui massimi degli ultimi anni. Anche in Europa si confermano positivi i dati sul nuovo raccolto, con stime finali in netto miglioramento. Sul mercato interno calano i prezzi di soia e mais, tengono invece quelli di grano tenero e soprattutto il duro.

Mercato internazionale

Come da previsioni, il grano tenero Usa risente positivamente delle nuove piogge in quasi tutti i territori in sofferenza. I dubbi che neppure le ultime piogge avessero potuto migliorarne la qualità finale sembrano lasciare spazio all’ottimismo. In tutte le zone segnate dal terreno secco e asciutto si registrano precipitazioni, in Texas così come nelle pianure centrali e meridionali. Non solo il grano, ma anche le altre colture come cotone, sorgo, arachidi, ecc. risentono in modo positivo di questa nuova condizione climatica.

In un contesto così “bearish” per i prezzi a termine dei cereali, gli analisti e i fondi d’investimento cercano motivazioni rialziste: questo fatto sta nell’ordine e nella prassi dei mercati. Ecco allora che le voci su possibili problemi legati alla poca acqua in certe zone a Nord del Volga (qui si parla di Russia), così come la notizia di un calo nella produzione di grano tenero in Turchia, potrebbero dare un certo stimolo al rialzo dei prodotti agricoli americani. Vedremo gli sviluppi nel corso delle prossime settimane, ma al momento questioni come queste appaiono veramente irrilevanti per la tendenza complessiva dei mercati agricoli.

Al contrario, si parla sempre più di record nella produzione per la stagione 2014/2015 a livello mondiale. Anche il mais risente favorevolmente delle ultime piogge, confermando un prezzo sotto i 5 dollari per bushel. In questo momento gli Usa hanno impegni per esportare il 93% di quanto previsto dalla Usda (il dipartimento dell’agricoltura), quindi in linea con le previsioni iniziali. Tutto sommato un ottimo risultato per i maiscoltori americani, alla luce del fatto che per loro non vi sia un mercato cinese aperto come per la soia. Le destinazioni sono diverse, anche se le quantità esportate sono sensibilmente minori rispetto alla soia

Ottima anche l’ultima stima del Ministero agricolo argentino sulla raccolta 2013/2014 di mais: qui si parla di 31,1 milioni di tonnellate prodotte, contro una precedente stima a 29,8 milioni di tonnellate. La Usda aveva preventivato solo 24 milioni di tonnellate.

Continua la forza del prezzo della soia Usa. Le notizie su nuove vendite verso la Cina non fanno altro che incrementare i prezzi a termine. L’ultima notizia da parte della Usda parla di 120.000 tonnellate di nuove colture di soia prenotate dalla Cina. Sempre secondo la Usda, la Cina è pronta a importare il record di soia, con quasi 72 milioni di tonnellate per il 2014/2015.

Nel frattempo, il raccolto estivo è agli sgoccioli in Sud America. L’agenzia argentina Cordoba Grains Exchange ha riportato dei rendimenti record per quest’anno, con 81% del prodotto raccolto a oggi e con una produzione in crescita di 14 milioni di tonnellate rispetto allo scorso anno.

I prezzi della soia così alti alla borsa di Chicago, rispetto ai cereali, sono legati alle paure degli analisti di non avere abbastanza scorte in magazzino per soddisfare la domanda internazionale e interna di semi oleosi. La questione terrà ancora in apprensione i listini della soia ancora per tre mesi circa.

Mercato europeo

Anche il milling wheat francese cala e torna sui 195 euro la tonnellata. Qui le ragioni sono di due tipi: primo, le condizioni climatiche quest’anno non hanno dato problemi particolari ai raccolti francesi; secondo, la concorrenza di Stati Uniti e soprattutto Ucraina spinge al ribasso i prezzi di tutti i prodotti agricoli comunitari. La concorrenza estera è agguerrita, e si vede anche dalle previsioni in calo delle nostre esportazioni rispetto allo scorso anno. Tutto ciò nonostante la produzione sia ancora in aumento.

Ecco che la Commissione europea prevede un aumento della produzione di frumento e mais per l’Europa quest’anno. Unica eccezione, come sappiamo ormai, rimane l’orzo, in calo del 6,4% rispetto all’anno precedente. Si prevede una produzione di grano tenero nel 2014 a livello europeo pari a 135,9 milioni di tonnellate, un +1,2% rispetto allo scorso anno. In particolare la Commissione europea prevede: 37,4 milioni di tonnellate in Francia contro 36,8 milioni del 2013; 25 milioni di tonnellate in Germania così come lo scorso anno, e 14,7 milioni nel Regno Unito contro i 11,9 milioni dello scorso anno. L’unico neo rimangono le esportazioni di tenero, previste in calo per la nuova stagione da 27 a 22 milioni di tonnellate quest’anno.

Per il mais, si prevede un raccolto UE-28 pari a 69,2 milioni di tonnellate, in crescita del 6,6% rispetto allo scorso anno. Nonostante la maggiore produzione, le esportazioni anche qui scenderanno a 2,1 milioni di tonnellate contro i 2,8 milioni precedenti.

Il Ministero dell’agricoltura russo ha alzato le sue previsioni per il raccolto di grano, quest’anno quotato a 100 milioni di tonnellate, in aumento del +8,2% rispetto a un anno fa. Il tutto grazie a ottime condizioni meteo. Le piantagioni di grano primaverile sono state stimate su 8,1 milioni di ettari di frumento (61,2% del piano), 7,3 milioni ettari di orzo (83,4%) e 2,4 milioni di ettari di mais (91,6%).

Dalla scorsa settimana è cambiato il sistema di rilevamento dei prezzi. Sui due report settimanali abbiamo analizzato il prezzo medio dei nostri principali prodotti: grano tenero e duro, il suo future Agrex, il granoturco ibrido nazionale e i semi oleosi nazionali. In questo modo è possibile non solo confrontare l’andamento dei prezzi interni rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, ma è possibile trovare una diretta correlazione e previsione con il trend internazionale.

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Sergio Pitzalis è titolare della Gsa (Gann Systems Analysis), che da oltre 10 anni opera sui mercati finanziari e sulle principali borse merci internazionali per offrire un supporto alle aziende agricole. Ogni lunedì cura su Agrinotizie una rubrica in cui analizza il mercato internazionale e italiano dei cereali. Pitzalis offre inoltre delle analisi approfondite sulle tendenze internazionali del mercato dei cereali. Clicca qui per maggiori informazioni o scrivici per contattare Sergio Pitzalis.

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