Cereali, preoccupa la situazione ucraina

Cereali, preoccupa la situazione ucraina - Immagine
Nonostante le recenti rassicurazioni, gli operatori del settore stanno cercando mercati alternativi

di Sergio Pitzalis

Questa settimana sono le soft commodities a essere in primo piano sui mercati internazionali. Sulla borsa merci di Chicago e New York, il caffè, il cacao e lo zucchero sono stati gli attori principali del momento, confermando quelle che erano le nostre indicazioni cicliche di inizio anno. Ma siamo solo al principio: il loro percorso è destinato a crescere ulteriormente.

Mercati internazionali

Ancora tranquilla la situazione per i cereali e i semi oleosi, anche alla luce degli ultimi dati resi noti in settimana da parte del Dipartimento dell’agricoltura statunitense (Usda). La superficie destinata a grano è vista in leggera diminuzione rispetto alle stime precedenti, ma sempre in aumento se confrontata con quella della passata stagione.

Molto strano è apparso invece il dato riguardante la superficie destinata al mais e alla soia. Le forti riduzioni di terra da destinare a queste colture è sembrata, per molti analisti, troppo pessimistica. Meglio attendere ulteriori aggiornamenti da parte della Usda nel corso dei prossimi mesi.

Intanto il grano americano, consegna marzo, raggiuge il prezzo di 6 dollari e 21 cent per bushel per poi ripiegare leggermente. Dall’inizio di febbraio il prezzo del wheat è cresciuto di oltre il dieci per cento. Per gli agricoltori americani il problema principale rimane quello legato all’innevamento dei campi coltivati. Alcuni analisti stanno valutando come sia lo stato di copertura nevoso in vista di una probabile nuova ondata di freddo prevista nei prossimi giorni. Al momento, nelle zone interessate non sembra esserci difficoltà per le colture di grano e mais.

Nel frattempo, l’Egitto ha chiuso la gara di acquisto di grano. Adesso la loro disponibilità è completa fino a giugno e l’Algeria è interessata a importare circa 50.000 tonnellate di orzo con consegna marzo/aprile.

Mercato europeo

Il grano di Parigi con consegna maggio raggiunge i 200 euro la tonnellata, per poi ripiegare leggermente in attesa degli sviluppi delle varie borse merci americane. La previsione sul grano francese parla ancora di un abbondante 74% di qualità tra “buono” e “eccellente”.

In Europa e non solo, questa settimana tutta l’attenzione era rivolta alle gravi manifestazioni scoppiate in Ucraina. Il possibile sviluppo avrebbe potuto coinvolgere anche la Russia, cosa che preoccupa non poco la comunità internazionale. Fortunatamente, nella serata di venerdì sono giunte notizie rassicuranti su un possibile accordo tra governo e opposizioni.

In questi giorni gli operatori del settore stavano guardandosi intorno per cercare mercati alternativi a quello Ucraino e Russo. I primi beneficiari potevano naturalmente essere i nostri prodotti europei, con un incremento considerevole delle esportazioni, ma anche il ritorno verso i prodotti Usa, visti i prezzi attuali ancora competitivi. Non a caso, l’Ue dei 28 aveva già concesso una nuova licenza di esportazioni di cereali per 757 mila tonnellate di grano tenero. L’agenzia Cropcast, specializzata nelle analisi dei mercati agricoli, ha tagliato le sue previsioni per il 2014 nell’UE-28 sulle colture di grano di 560 mila tonnellate rispetto alla scorsa settimana, a causa di un eccesso di umidità nel Nord Italia, in Spagna Occidentale, nella Francia Occidentale e nel Regno Unito. Al momento le stime per l’UE-28 di orzo e per la produzione di colza sono rimaste invariati rispetto alle previsioni dello scorso mese.

Infine, attenzione alla Tunisia che sta cercando di acquistare 67 mila tonnellate di frumento per la macinazione e soprattutto 59 mila tonnellate di grano duro con consegna tra marzo-aprile sul mercato europeo.

Mercato italiano

Sul fronte interno è ancora fermo il prezzo del nostro grano tenero tipo n° 4 – buono mercantile – p.s. 76/77 kg/hl, c.e. 2%. Alla Borsa Merci di Bologna, in quest’ultima settimana il prezzo per tonnellata non è stato scambiato, rimanendo fermo tra 201 e 206 euro la tonnellata.

Stabile invece il grano duro sulle principali borse italiane:

  • Borsa merci di Bologna. L’oscillazione settimanale è ferma tra 253e 257 euro/tonnellata per la qualità Nord – Buono Mercantile – rinfusa partenza p.s.76/77 kg/hl,c.e.1,5+1,5%, bianc.50/60%, volp.12%, prot. 12% (produzione nazionale 2013).
  • Borsa merci di Foggia. L’oscillazione settimanale è stata tra 257 a 262 euro/tonnellata per la qualità Buono Mercantile (peso min. Kg. 78 per hl; umidità 12%; spezzati max 6%; farinosi 1-2%; bianconati dal 26% al 35%; nulli 0,50%; volpati, max 4%); contenuto proteico min. 11,5%.
  • Borsa Milano (contratto consegna marzo 2014). L’ultimo prezzo trattato è stato di 263 euro per contratto. Trattasi del nuovo strumento a termine sul grano duro, emesso dalla borsa di Milano ma con volumi ancora non sufficienti per decretarne una propria autonomia.

– – –

Sergio Pitzalis è titolare della Gsa (Gann Systems Analysis), che da oltre 10 anni opera sui mercati finanziari e sulle principali borse merci internazionali per offrire un supporto alle aziende agricole. Ogni lunedì cura su Agrinotizie una rubrica in cui analizza il mercato internazionale e italiano dei cereali. Pitzalis offre inoltre delle analisi approfondite sulle tendenze internazionali del mercato dei cereali. Clicca qui per maggiori informazioni o scrivici per contattare Sergio Pitzalis.

Agrinotizie


Leave a Reply

Your email address will not be published. Required fields are marked *


Chi siamo

Agrinotizie.com è un portale di informazione gratuita dedicato al settore dell’agricoltura, nato nel 2010 come servizio per le imprese agricole e gli operatori del settore.


0549 902240

INVIA UNA MAIL


Seguici su Facebook



Newsletter