Cereali, le previsioni per il prossimo anno

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In aumento il raccolto mondiale fino al 2018. In Italia continua il lento ma costante rialzo delle quotazioni alla Borsa merci di Bologna.

di Sergio Pitzalis

Dicembre rappresenta sempre il momento delle previsioni dei cereali per il nuovo anno, e in tal senso stiamo lavorando al primo trimestre 2014, sia come tendenza sia come prezzo medio. La base del nostro lavoro sono i contratti a termine scambiati alla borsa di Chicago: Wheat, Corn e Soybean. Dalle loro risultanze elaboriamo gli scenari possibili sul grano francese (Milling Wheat), ormai punto di riferimento per i nostri mercati. Inoltre, da un anno a questa parte stiamo inserendo nelle nostre previsioni anche il nostro grano, sia tenero sia duro. Le difficoltà ad avere previsioni attendibili sui nostri mercati sono però di tipo oggettivo. Con una insufficiente liquidità vengono meno le regole per un libero mercato agricolo.

Prezzi cereali: mercato internazionale

La notizia più eclatante della settimana viene dagli Usa e riguarda il comparto delle Soft Commodities (zucchero, cacao, caffè, cotone, eccetera) e in parte interessa anche il comparto dei cereali. L’etanolo da autotrazione, che negli Stati Uniti viene ricavato dal mais, è stato sconvolto da un gruppo di senatori, i quali hanno presentato una proposta di legge per sospendere totalmente gli incentivi alla produzione del biocarburante, a loro dire troppo dannoso per le auto diesel e per i prezzi dei prodotti alimentari.

Negli Usa l’etanolo da autotrazione si ricava dal mais, in Brasile dalla canna da zucchero, in Europa da grano e in parte mais. La cosa però che lascia perplessi è proprio nelle motivazioni di tale richiesta: infatti, il ritorno al cento per cento verso i prodotti petroliferi qualche sospetto lo lascia. Vedremo se tale richiesta rimarrà fine a se stessa oppure se troverà una reale sbocco in parlamento.

Nel frattempo torna di scena l’India, la quale rivede al ribasso il prezzo del proprio grano. Si parla di offerte di grano tenero a partire da 282-287 dollari per tonnellata contro un prezzo consigliato dal Ministero dell’agricoltura ancora più basso: intorno ai 260 dollari.

Intanto la IGC (International Grains Council) fornisce una serie di interessanti dati previsionali per il periodo 2014/2018. Il raccolto mondiale di grano può aumentare di +0,4%, pari a 699 milioni di tonnellate, per il prossimo anno (2014/2015) e con un consumo in linea con quanto prodotto; si parla di 697 milioni di tonnellate con un incremento dell’1%. Sempre la ICG prevede una crescita dei raccolti fino a 737 milioni di tonnellate entro il 2018/2019, con una domanda pari a 738 milioni di tonnellate e con scorte finali comprese tra 182-184 milioni. Il tutto grazie all’aumento delle aree coltivabili di grano tra oggi e il 2018 da parte dei maggiori produttori. Sempre secondo la IGC, l’Europa passerà dai 25,7 milioni a 26,5 milioni di ettari, mentre l’America prevede una crescita tra i 18,5 milioni e 20,3 milioni di ettari. Si prevede un incremento di produzione anche in Argentina: da 10,5 milioni di tonnellate nel 2013 ai 14,1 milioni nel 2018. La Russia da 50,5 a 56,8 milioni di tonnellate, l’Ucraina stabile da 22 a 22,5 milioni, così come sarà costante la produzione europea. Infine, la Cina continuerà la sua modesta crescita passando da 118 a 124 milioni di tonnellate nei prossimi cinque anni.

Prezzi cereali: mercato europeo

Per l’agenzia di ricerca FranceAgriMer la superficie di grano invernale è scesa del -1,2% a 4,92 milioni di ettari, rivedendo leggermente al ribasso il raccolto 2013: da 36.96 a 36.84 milioni di tonnellate, ma sempre con un +3,4% rispetto alle 35,62 milioni di tonnellate dello scorso anno. Le esportazioni sono viste ancora in aumento, passando da 18,975 a 19,645 milioni di tonnellate, così come le scorte finali scese da 2,9 a 2,4 milioni di tonnellate.

Infine Bruxelles conferma di avere emesso un’ulteriore quota di grano tenero esportabile per l’Europa. Il totale della stagione passa così da 8,6 a 12,55 milioni di tonnellate rispetto a 12 mesi fa.

Prezzi cereali: mercato italiano

Sul fronte interno, continua il lento ma costante rialzo del prezzo del nostro grano tenero tipo n° 1 – speciali di forza (p.s. 79/80 kg/hl, c.e. 1%, prot. 13%) scambiato alla Borsa Merci di Bologna: in quest’ultima settimana il prezzo per tonnellata è oscillato tra 244 e 248 euro la tonnellata. In aumento anche il grano duro sulle principali borse italiane:

  • Borsa merci di Bologna. L’oscillazione settimanale è stata tra 272 e 277 euro/tonnellata per la qualità Nord – Fino – rinfusa partenza p.s. 79/80 kg/hl, c.e. 1+1%, bianc. 30/35%, volp.10%, prot. 12,5% (Produzione nazionale 2013).
  • Borsa merci di Foggia. L’oscillazione settimanale è stata tra 257 a 262 euro/tonnellata per la qualità Fino (peso Kg 80 per hl; umidità 12%, spezzati max 6%; farinosi 1%, bianconati fino al 25%; nulli 0,50%,).
  • Borsa Milano (contratto consegna marzo 2014), L’ultimo prezzo trattato è stato di 258 euro per contratto. Trattasi del nuovo strumento a termine sul grano duro, emesso dalla borsa di Milano ma con volumi ancora non sufficienti per decretarne una propria autonomia.

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Sergio Pitzalis è titolare della Gsa (Gann Systems Analysis), che da oltre 10 anni opera sui mercati finanziari e sulle principali borse merci internazionali per offrire un supporto alle aziende agricole. Ogni lunedì cura su Agrinotizie una rubrica in cui analizza il mercato internazionale e italiano dei cereali. Pitzalis offre inoltre delle analisi approfondite sulle tendenze internazionali del mercato dei cereali. Clicca qui per maggiori informazioni o scrivici per contattare Sergio Pitzalis.

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