Cereali, Ucraina è paese leader in Europa

di Sergio Pitzalis

Si ferma la salita del grano Usa intorno ai 7 dollari e 10 cent per bushel, confermando la natura di tipo tecnico e non strutturale del rimbalzo in corso. Le prossime scadenze potranno segnare l’inizio di un ritracciamento verso prezzi più bassi rispetto agli attuali. Nel complesso, però, non dovrebbero esserci ampie variazioni di prezzo, in quanto i supporti per il future wheat appaiano solidi.

Quotazioni cereali: mercati fisici internazionali

Questa settimana il prezzo del grano Usa sul mercato fisico è stato sorretto dalle nuove richieste da parte del Brasile, centrando il target settimanale di esportazioni previsto dall’Usda (il dipartimento Usa dell’agricoltura). In aiuto agli agricoltori americani giunge anche la notizia che le esportazioni dall’India non stanno andando a buon fine. La causa è da ricercare in un prezzo di offerta troppo elevato, sia rispetto ai mercati europei sia contro gli stessi prezzi americani. In tal senso, ci sono voci su possibili mosse governative indiane per una riduzione di prezzo, ma al momento senza conferme ufficiali.

Una importante società di analisi di mercato fissa il raccolto argentino sui 10 milioni di tonnellate, inserendosi tra il minimo di 8 milioni del ministero dell’agricoltura argentino e i 14 milioni sempre previsti dall’Usda. Riprendono le semine invernali in Russia, incrementate di 4,2 milioni di ettari, con un avanzamento complessivo pari a 13,4 milioni di ettari. Anche la raccolta di grano estivo raggiunge il 91% del totale, pari a 89 milioni di tonnellate, contro i 72 milioni dello scorso anno.

Quotazioni cereali: mercato fisico europeo

L’Ucraina si conferma tra i nuovi paesi leader in termini di esportazione di grano. Il ministero dell’agricoltura ucraino prevede un raccolto di grano da record, con 60 milioni di tonnellate e con le esportazioni pronte a salire tra 28 e 30 milioni di tonnellate. L’unico dubbio che sorge dietro queste ottimistiche previsioni è legato alle infrastrutture interne, non in grado di reggere una domanda esterna così importante.

Dalla Germania arrivano notizie su esportazioni di grano nei mesi estivi pari a 2,5 milioni di tonnellate rispetto agli 1,5 milioni di un anno prima. Bruxelles, infine ha emesso una licenza per esportare altri 384 milioni di tonnellate di grano tenero.

Sale anche il prezzo del grano tenero italiano tipo n° 1 – speciali di forza (p.s. 79/80 kg/hl, c.e. 1%, prot. 13%) scambiato alla Borsa Merci di Bologna: in quest’ultima settimana il prezzo per tonnellata è leggermente salito. L’oscillazione settimanale è stata tra 236 e 240 euro la tonnellata.

Stabile invece il grano duro sulle principali borse italiane:

• Borsa merci di Bologna. L’oscillazione settimanale è stata tra 259 e 264 euro/tonnellata per la qualità Nord – Fino – rinfusa partenza p.s. 79/80 kg/hl, c.e. 1+1%, bianc. 30/35%, volp.10%, prot. 12,5% (produzione nazionale 2013).
• Borsa merci di Foggia. L’oscillazione settimanale è stata tra 240 a 245 euro/tonnellata per la qualità Fino (peso Kg 80 per hl; umidità 12%, spezzati max 6%; farinosi 1%, bianconati fino al 25%; nulli 0,50%,).
• Borsa Milano (contratto consegna Dicembre 2013), L’ultimo prezzo trattato è stato di 258 euro per contratto. Trattasi del nuovo strumento a termine sul grano duro, emesso dalla borsa di Milano ma con volumi ancora non sufficienti per decretarne una propria autonomia.

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Sergio Pitzalis è titolare della Gsa (Gann Systems Analysis), che da oltre 10 anni opera sui mercati finanziari e sulle principali borse merci internazionali per offrire un supporto alle aziende agricole. Ogni lunedì cura su Agrinotizie una rubrica in cui analizza il mercato internazionale e italiano dei cereali. Pitzalis offre inoltre delle analisi approfondite sulle tendenze internazionali del mercato dei cereali. Clicca qui per maggiori informazioni o scrivici per contattare Sergio Pitzalis.