Produzione biologica in serra: le regole Ue

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Il gruppo di esperti della Commissione europea ha redatto un rapporto sulle normative da seguire. Le riportiamo qui di seguito.

È stato compiuto un importante passo verso una possibile elaborazione di normative specifiche sulle colture biologiche protette: il gruppo di esperti della Commissione europea sulla produzione biologica (Egtop), istituito dalla Commissione con la decisione 2009/427/CE e al lavoro dal dicembre 2010, ha steso il rapporto sulla produzione biologica in serra.

La funzione del gruppo di esperti è di fornire alla Commissione una consulenza tecnica su qualunque problema relativo all’area della produzione biologica. In particolare, il gruppo deve assistere la Commissione nella valutazione dei prodotti, delle sostanze e delle tecniche che possono essere utilizzate nella produzione biologica, migliorando le normative esistenti e sviluppando nuove normative di produzione. Fra i 13 membri permanenti dell’Egtop compaiono due italiani: Giuseppe Lembo (presidente Egtop) e Fabio Tittarelli (Centro di ricerca per lo studio delle relazioni tra pianta e suolo Cra-Rps).

La produzione biologica in serra è stata oggetto negli ultimi anni di un dibattito molto acceso, in quanto l’assenza di un complesso di regole condivise ha determinato lo sviluppo nei singoli paesi membri di pratiche usate e consentite a livello nazionale. Le più importanti differenze si riferiscono all’uso dell’energia e dei substrati colturali. Ciò ha provocato, di volta in volta, lamentele di competizione sleale da parte di ciascuno degli Stati membri. Su mandato della Commissione europea, il gruppo di esperti dell’Egtop ha istituito un sottogruppo, presieduto da Fabio Tittarelli del Cra-Rps, che ha preparato la bozza del rapporto successivamente revisionata ed approvata dall’Egtop. Nel rapporto si specifica che, sebbene la produzione biologica in serra sia caratterizzata da delle peculiarità tecniche e strutturali che la distinguono dalla produzione biologica di pieno campo, cionondimeno anche per essa valga il rispetto dei principi e delle norme della produzione biologica, specificati nei regolamenti (EC) 834/2007 e (EC) 889/2008.

Nel rapporto si afferma, comunque, che saranno necessarie delle normative specifiche di produzione per assicurare un uso responsabile dell’energia, dell’acqua, del suolo e della sostanza organica. Si sottolinea, inoltre, che l’elevato grado di intensificazione della produzione biologica in serra è motivo di preoccupazione per il gruppo di esperti perché ne minaccia la sostenibilità. Dal punto di vista del consumo energetico, si consente il ricorso al riscaldamento delle serre, senza limitazioni, solo per assicurare la protezione dal gelo (fino a 5°C) e si concede la possibilità di raggiungere temperature superiori solo se se adeguatamente giustificato e in funzione della coltura.

Associato al consumo energetico, il rapporto si esprime sulla concimazione carbonica, consentendola ma manifestando grande preoccupazione per la diffusa tendenza, in alcuni paesi, di bruciare combustibili fossili d’estate allo scopo principale di ottenere anidride carbonica da immettere nelle serre. A tale proposito, nel rapporto si afferma che «l’utilizzo di combustibile fossile per la sola funzione di aumento della concentrazione di anidride carbonica delle serre non dovrebbe essere permesso».

Infine, nel rapporto si chiarisce un punto oggetto di tanti dibattiti a livello europeo, e che riguarda la possibilità di produrre in biologico coltivando su substrati colturali. Nel rapporto si stabilisce che la produzione biologica deve essere realizzata su suolo sebbene si conceda una deroga, con molte restrizioni (per esempio, impossibilità di aumento delle superfici attualmente utilizzate), solo ai paesi nordici (Svezia, Norvegia, Finlandia e Danimarca). Non ultimo per importanza, nel rapporto il gruppo di esperti raccomanda che, nonostante le difficoltà tecniche e logistiche, anche nelle serre venga adottata la tecnica della rotazione delle colture e l’introduzione di colture da sovescio a ciclo breve e di leguminose.

Agrinotizie


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