Mercato cereali, terminata la fase rialzista

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I concitati aumenti delle quotazioni dei cereali sono durati pochi giorni. Le analisi e le previsioni sul mercato cereali di questa settimana.

di Sergio Pitzalis

Tra poco presenteremo in esclusiva, per questo portale, il nuovo report sui cereali e i semi di soia. L’idea è quella di offrire agli agricoltori e agli agenti di commercio della filiera agricola qualcosa di nuovo per il nostro mercato e al contempo accessibile a tutti.

I report comunemente in commercio hanno un orientamento per lo più giornalistico, ma ridotto dal punto di vista tecnico. Il nostro obiettivo, invece, è quello di portare in primo piano l’analisi tecnica dei mercati dei cereali, con previsioni accurate sia sotto l’aspetto del tempo sia del prezzo. L’esperienza maturata in questi anni sui mercati agricoli americani può oggi essere applicata ad altri listini, sfruttando la globalizzazione e la forte interconnessione finanziaria esistente sui vari mercati. Termini e condizioni di abbonamento saranno disponibili a breve nella specifica sezione del portale.

Vediamo adesso quali sono state le novità della settimana sul mercato fisico internazionale dei cereali. La concitata fase rialzista registrata la scorsa settimana ha avuto vita breve, tornando dopo appena tre giorni sui propri passi. Dal punto di vista tecnico, una spinta rialzista dei prezzi era prevista a partire da metà agosto fino alla prima settimana di settembre, per poi rientrare in un range di prezzo più basso. Il target per questa fase rialzista era però molto stretto, con un prezzo non superiore ai 40-50 cent di aumento per bushel. La debolezza attuale è un segnale non positivo sul medio termine, con possibilità di discese ulteriori.

Bruxelles nel frattempo ha emesso una licenza di 687 mila tonnellate di grano da esportare, facendo salire la quota complessiva a 3,9 milioni di tonnellate esportabili, un record se confrontate alle 1,8 della passata stagione. Bene anche le indicazioni sui raccolti di grano della Germania: la stima adesso è di 24,9 milioni di tonnellate, ben al di sopra del raccolto dello scorso anno. In Russia il grano è stato raccolto per il 55% della superficie coltivata, con una stima finale pari a 39,1 milioni di tonnellate e con un rendimento medio di 2,84 per ettaro contro 1,99 della passata stagione. Il grano invernale intanto è già stato piantato su una superficie di 2,2 milioni di ettari contro gli 1,5 milioni di ettari nello stesso periodo dello scorso anno.

Diamo ora uno sguardo al prezzo del nostro grano tenero nazionale tipo n° 1 – speciali di forza (p.s. 79/80 kg/hl, c.e. 1%, prot. 13%) scambiato alla Borsa Merci di Bologna. In questa ultima settimana il prezzo per tonnellata è leggermente aumentato, passando da 224 a 227 euro per tonnellata. L’oscillazione settimanale è stata tra 223 e 227 euro/tonnellata.

Per il grano duro nazionale invece non ci sono movimenti di rilievo:

  • Borsa merci di Bologna: il prezzo si è attestato sui 282 euro/tonnellata per la qualità Nord – Fino – rinfusa partenza p.s. 79/80 kg/hl, c.e. 1+1%, bianc. 30/35%, volp.10%, prot. 12,5%. L’oscillazione settimanale è stata tra 277 e 282 euro/tonnellata.
  • Borsa merci di Foggia: il prezzo si è confermato sui 273 euro/tonnellata per la qualità Fino (peso Kg 80 per hl; umidità 12%, spezzati max 6%; farinosi 1%, bianconati fino al 25%; nulli 0,50%,). L’oscillazione settimanale è stata tra 268 a 273 euro/tonnellata.
  • Borsa di Milano (Contratto consegna Settembre 2013): trattasi del nuovo strumento a termine sul grano duro, emesso dalla borsa di Milano ma con volumi ancora non sufficienti per decretarne una propria autonomia. L’ultimo prezzo trattato è stato di 273,50 euro per contratto.

Infine, vediamo alcuni dei principali avvenimenti della settimana a livello internazionale. Il grano Usa rimane sotto pressione: l’offerta dall’Ue-28 e dai paesi del Mar Nero rimane forte e con prezzi competitivi. In questa settimane, le stime Usda (il Dipartimento di agricoltura degli Stati Uniti) sulle esportazioni sono andate a buon fine grazie agli acquisti da parte di Messico e Giappone, quali principali acquirenti insieme al Brasile seppur in maniera ridotta. Lo stesso Egitto ha visto nel grano del Mar Nero un prezzo più conveniente rispetto a quello degli Stati Uniti. La prima richiesta di grano da parte dell’Egitto è stata comunque sensibilmente inferiore rispetto alla media del periodo degli anni scorsi. Tagliate le stime sul raccolto di grano argentino, anche se nel complesso la previsione finale rimane positiva rispetto allo scorso anno. Per i mercati del Sud America avremo maggiori notizie nel corso delle prossime settimane.

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Sergio Pitzalis è titolare della Gsa (Gann Systems Analysis), che da oltre 10 anni opera sui mercati finanziari e sulle principali borse merci internazionali per offrire un supporto alle aziende agricole. Ogni lunedì cura su Agrinotizie una rubrica in cui analizza il mercato internazionale e italiano dei cereali. Pitzalis offre inoltre delle analisi approfondite sulle tendenze internazionali del mercato dei cereali. Clicca qui per maggiori informazioni o scrivici per contattare Sergio Pitzalis.

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