Cereali, il maltempo non preoccupa i mercati

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I principali paesi produttori non sono preoccupati per le conseguenze del clima avverso

di Sergio Pitzalis

Se i danni provocati dal clima ai nostri raccolti avessero interessato un solo paese tra Usa, Francia, Russia e Sud America, adesso saremmo a commentare una situazione dei prezzi completamente diversa.

Una nota su tutte: il prezzo del frumento tenero di produzione nazionale 2012 (merce posta su veicolo partenza magazzino produttore), scambiato alla borsa merci di Bologna giovedì scorso, era sceso tra 254 e 258 euro per tonnellata, ancora in calo rispetto alle settimane precedenti, ma in perfetta sintonia con la tendenza dei mercati di Chicago e Parigi. Qui infatti le condizioni dei raccolti, ormai al termine, non destano preoccupazioni, confermando così quanto l’importanza di conoscere la tendenza dei mercati esteri sia fondamentale anche per i nostri agricoltori.

SOIA: come avevamo preannunciato, giugno poteva essere un mese a rischio di rialzo per il mais e soprattutto per la soia. In effetti, dal 20 maggio scorso, il prezzo del future sulla soia è passato dai 13 dollari e 60 cent agli attuali 15 dollari e 10 cent per bushel. Un incremento di due dollari per bushel dovuti alla fase ciclica rialzista che potrà continuare anche nel corso delle settimane successive. Le motivazione di tale rialzo, almeno sui mercati fisici, sono da ritrovare sul forte interesse da parte della Cina di importare soia proveniente dagli Usa. Come sappiamo, le ordinazioni di prodotti agricoli da parte dell’impero cinese innescano sempre forti tensioni ai prezzi a termine. Intanto il Buenos Aires Cereali Exchange ha riportato che il raccolto di soia argentina è completa al 91,6% contro il 93% della scorsa settimana e il 92,8% di un anno fa. Il raccolto di soia argentino rimane invariato rispetto alla stima precedente.

MAIS: anche sul granturco pesano le indiscrezioni di acquisti provenienti dalla Cina. Le richieste, minori rispetto alla soia, in questa circostanza non hanno avuto effetti rilevanti sui prezzi a termine. Intanto si continua a discutere di quanti saranno gli acri effettivamente destinati al mais negli Stati Uniti, con un range di scostamento da 1 a 3 milioni di acri rispetto ai 97,3 milioni di ettari complessivi previsti dalla Usda (il dipartimento agricoltura degli Stati Uniti). Ne sapremo di più dai dati che usciranno stasera. Il Buenos Aires Grain Exchange prevede un raccolto di mais argentino pari al 54,7% contro il 50,5% della scorsa settimana e contro un 61,7% di un anno fa.

FRUMENTO: negli Usa la campagna di commercializzazione 2012/2013 sta volgendo al termine nel migliore dei modi. l’Usda ha annunciato dei dati di vendita migliori delle stime iniziali. Il Grains International Council prevede un incremento di raccolta del grano a livello mondiale per il 2013/2014 pari al 4,1% rispetto alla stagione precedente. Buone si mantengono le previsioni sui raccolti in Russia (in crescita del 38% rispetto allo scorso anno) e in Canada (con una produzione del 6% in più rispetto all’anno scorso), così come in Kazakistan, Ucraina e Argentina. In Europa, la francese AgriMer ha detto che la percentuale di frumento invernale valutato buono/eccellente è passata dal 67% e 68% in questa settimana, in aumento di un punto percentuale rispetto alla settimana precedente.

Come sappiamo, tutto questo si traduce per i nostri agricoltori in una debolezza eccessiva dei prezzi interni, peggiorando ulteriormente una situazione critica dovuta ai disastri del clima. Venerdì sera il contratto sul wheat con scadenza luglio 2013 chiudeva a 7 dollari e 07 cent, mentre il contratto consegna settembre 2013 chiudeva a 7 dollari e 14 cent. Il corn con scadenza luglio 2013 chiudeva a 6 dollari e 62 cent, mentre la consegna settembre 2013 chiudeva a 5 dollari e 96 cent. Intanto per acquistare una tonnellata di grano tenero Usa occorrono ancora circa 314 euro più i costi di spedizione.

Grano Tenero Naz. N.1 Speciali di forzap.s. 81 kg/hl,c.e.1%, prot.13,8%: Al 30 maggio il prezzo del nostro grano tenero Speciali di Forza n.1 è stabile rispetto alla scorsa settimana: in particolare alla borsa di Bologna il prezzo è compreso tra 254 e 258 euro/t. Alla data del 28 maggio, alla borsa merci di Milano, lo stesso tipo di grano è scambiato tra 278 e 290 euro/t. Il grano francese, il Milling Wheat, come ormai sappiamo, segue in modo diretto gli sbalzi registrati dai mercati internazionali, con particolare riferimento al mercato a termine Usa. Il prezzo del contratto con consegna novembre 2013 ha chiuso venerdì a 206 euro/t.

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Sergio Pitzalis è titolare della Gsa (Gann Systems Analysis), che da oltre 10 anni opera sui mercati finanziari e sulle principali borse merci internazionali per offrire un supporto alle aziende agricole. Ogni lunedì cura su Agrinotizie una rubrica in cui analizza il mercato internazionale e italiano dei cereali. Scriveteci per contattare Sergio Pitzalis e chiedergli qualsiasi informazione: provvederemo a girargli le vostre mail.

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