Nuovo organismo di comparto per i pericoltori

Nuovo organismo di comparto per i pericoltori - Immagine
Nasce a Ferrara l\'Organismo interprofessionale pera, che rappresenterà il 70% della produzione italiana

Grazie alla condivisione di oltre trenta imprese ed enti e del prezioso supporto della Regione Emilia-Romagna, si è sancita ieri la nascita dell’Organismo interprofessionale pera, che avrà sede legale a Ferrara e rappresenterà circa il 70% della produzione commercializzata.

L’O.i. Pera svolgerà attività finalizzate al miglioramento della produzione e del mercato e al coordinamento di attività di valorizzazione volte ad accrescere la competitività del prodotto in un’ottica nazionale e internazionale. Il presidente dell’O.i. Pera sarà Gianni Amidei, con un incarico di durata triennale. Il comitato di coordinamento sarà composto da sette rappresentanti della produzione, sette del commercio e sette della trasformazione. Al Cso è stata riconosciuta la funzione di segreteria tecnica.

«Siamo finalmente giunti all’atto conclusivo – dichiara Tiberio Rabboni, assessore all’agricoltura della Regione Emilia-Romagna – della nascita di un organismo interprofessionale che vede coinvolti tutti gli attori della complessa filiera ortofrutticola, in uno sforzo di collegialità e condivisione assolutamente inedito per il settore pera. Mi auguro che questa esperienza importante costituisca uno stimolo anche per altri comparti che stanno vivendo problematiche analoghe».

L’Organismo interprofessionale avrà la rappresentanza di tutte le componenti della filiera, produzione, commercio e trasformazione. Per aderire all’O.i. Pera si pagherà una quota di avvio e successivamente, sulla base delle attività messe in campo, annualmente saranno definite quote di partecipazione ai progetti secondo criteri stabiliti dal Comitato di Coordinamento.

Il presidente Gianni Amidei, nel ringraziare i soci per la fiducia accordatagli,  dichiara: «Sono orgoglioso di questo incarico e ritengo che il settore abbia bisogno di regole certe. Ma le regole scritte non bastano: l’importante, a mio parere, è che ci sia un impegno forte a farle funzionare. Un impegno da parte di tutti e l’entusiasmo di contribuire a costruire strumenti in grado di migliorare il settore».

Aggiunge Mario Tamanti, consigliere delegato di Cso: «Stiamo entrando nel vivo dell’operatività, consapevoli che adesso inizia la sfida di mettere in campo progetti ed azioni concrete a difesa della pericoltura italiana, che proprio quest’anno registra un importantissimo calo di produzione. In questo momento, particolarmente importante per il nostro settore, metteremo in campo come Cso tutte le competenze tecniche e il supporto necessario alla realizzazione degli obiettivi dell’Organismo».

Cinzia Zanella

nella foto in alto, a partire da sinistra: Roberta Chiarini (dirigente assessorato all’agricoltura della Regione Emilia-Romagna), Mario Tamanti (consigliere delegato Cso) e Tiberio Rabboni (assessore all’agricoltura della Regione Emilia-Romagna)

Agrinotizie


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