Agricoltura, cresce l’occupazione al sud Italia

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Il rapporto Svimez sull\'occupazione nel meridione invita a un maggiore sviluppo del comparto

L’occupazione agricola è in aumento al sud Italia, ma ciò non basta a far crescere gli investimenti in questo settore. Sono due le indagini pubblicate in questi giorni relativi al comparto agricolo: il rapporto Svimez 2012 sull’economia del mezzogiorno, che afferma una crescita del +2,1% nel 2011 tra gli occupati in agricoltura, e i dati di Confagricoltura sugli investimenti nel settore, calati del -12% in dieci anni.

Secondo Confagricoltura, che tira le fila tra queste due tendenze opposte, il trend positivo di lavoro nei campi è una buona notizia rispetto al calo avvenuto nel 2009 (-5,8%), poiché dimostra il ruolo di ammortizzatore sociale che l’agricoltura svolge nel mezzogiorno. Afferma il comunicato dell’organizzazione: «Il Meridione ha una sua specificità agricola, con un’incidenza del settore primario che è quasi il doppio di quello del centro nord, e che dà occupazione. Nonostante ciò non riesce a dare redditività alle imprese e a progredire, al punto che abbiamo registrato una riduzione degli investimenti del 12% negli ultimi dieci anni».

Il rapporto Svimez evidenzia che il sud Italia è terra di boschi, agriturismi e aziende agricole biologiche, e che il futuro del settore primario sta nell’innovazione e nella multifunzionalità – che danno valore aggiunto al prodotto agricolo – e nel saper cogliere le opportunità provenienti dal territorio (dato che il 62% dei parchi e il 30% dei boschi italiani sono al sud). Peculiarità che, secondo Svimez, andrebbero utilizzate meglio anche grazie alle politiche europee di sviluppo rurale.

Secondo Confagricoltura, per fare questo ci problemi urgenti da risolvere: «Occorre superare le carenze strutturali, come quelle sui trasporti, potenziando le autostrade del mare e gli ostacoli che frenano la competitività. Svimez ha sottolineato che, in generale, le manovre pesano di più al sud, con un effetto depressivo sul Pil del 2,1% a fronte dello 0,8% al nord, con impatto amplificato su investimenti, consumi, redditività. Servono dunque misure per la crescita ad hoc per il mezzogiorno, e che tengano conto del ruolo essenziale dell’agricoltura per il suo sviluppo».

Agrinotizie


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