Siccità, perdite agricole per 3 miliardi di euro

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Emilia-Romagna e Veneto le regioni più colpite. Catania pronto a varare un piano finanziario strutturale, mentre de Castro esprime preoccupazione da Bruxelles

Sono arrivati i bilanci definitivi dei danni da siccità, che non sono ovviamente positivi. Secondo Coldiretti, il recente maltempo, accompagnato da nubifragi e grandine, che ha colpito a macchia di leopardo le coltivazioni disseccate dalla carenza idrica ha fatto salire a quasi tre miliardi di euro il conto dei danni all’agricoltura nella peggiore estate degli ultimi dieci anni. Si tratta di oltre il 10% del Pil agricolo andato in fumo, che riguarda soprattutto le coltivazioni di mais (perso il 30% del raccolto nazionale), pomodoro, barbabietola e girasole; per non parlare del -10% di latte a causa dello stress termico delle mucche.

Questa la tabella dei danni regione per regione:

Regione Danni (euro)
Veneto 1 miliardo
Emilia-Romagna 1 miliardo
Toscana 260 milioni
Lombardia 200 milioni
Puglia 180 milioni
Piemonte 100 milioni
Umbria 70 milioni
Marche 60 milioni
Totale Italia 3 miliardi

 

E mentre Sergio Marini, presidente Coldiretti, invita il governo italiano ad «adottare misure finanziarie strutturali per contrastare questo cambiamento climatico ormai innegabile», il ministro delle politiche agricole Mario Catania, dopo aver incontrato a Roma gli assessori regionali all’agricoltura per fare il punto sui danni provocati dalla siccità, dichiara: «Adesso attiveremo la procedura per la dichiarazione di eccezionale avversità atmosferica, che prelude anche all’erogazione di qualche parziale ristoro alle imprese colpite. Nel frattempo ho ottenuto da Bruxelles la possibilità di anticipare gli aiuti Pac cui le aziende hanno diritto quest’anno: l’erogazione comincerà a partire dal prossimo 16 ottobre».

Il problema è stato considerato seriamente da Catania, che ha sottolineato l’importanza di «evitare in tutti i modi che nel corso dei prossimi anni si radicalizzi una competizione tra gli utilizzatori di acqua (ovvero tra famiglie, industrie e agricoltura), perché questo provocherebbe danni enormi alle potenzialità di sviluppo del Paese». Riguardo agli interventi sul fronte irriguo, il ministro ha annunciato la possibilità di «utilizzare tutti i fondi strutturali europei, agricoli e non agricoli, per avviare una grande piano di infrastrutturazione idrica per il Paese», e ha accolto la proposta di Tiberio Rabboni, assessore all’agricoltura dell’Emilia-Romagna, di rimettere in circolo le risorse non usate del Piano irriguo nazionale per avviare interventi sul territorio.

La prossima settimana il consiglio dei ministri dell’agricoltura dell’Unione Europea, che si riunirà a Cipro, ha in agenda un ordine del giorno per discutere delle misure di contrasto alla siccità. Nel frattempo, da Bruxelles si è espresso sulla questione delle quotazioni in rialzo Paolo De Castro, presidente della commissione agricoltura del Parlamento Europeo, che ha messo in guardia i deputati e i ministri ombra del Labour Party (per l’agricoltura, lo sviluppo e l’Europa) spiegando loro che quello attuale è un momento cruciale per la riforma della Pac. Così recita una nota di De Castro: «Come nel 2007 e nel 2010, siamo sull’orlo di una nuova crisi dei prezzi alimentari. Il 12 settembre, quando saranno pubblicati i nuovi dati dell’Usda (il ministero dell’agricoltura statunitense, NdR), probabilmente sapremo se ci si prepara alla terza crisi di questo tipo in cinque anni. La nuova Pac deve adottare gli strumenti necessari per affrontare questo scenario di instabilità, che vede all’orizzonte importanti sfide alimentari che coinvolgeranno l’agricoltura del futuro».

Agrinotizie


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