Shock Fimp: ‘Consumate solo prodotti industriali’

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La federazione dei pediatri italiani ha diffuso un opuscolo che ha scatenato polemiche. Per fortuna, sono arrivate le smentite dei ministri della salute e dell\'agricoltura.

Ma i bambini devono consumare davvero frutta e verdura fresche? La risposta è affermativa, ma non così scontata, soprattutto in seguito alle polemiche nate in questi giorni sull’argomento, che hanno coinvolto anche il ministro dell’agricoltura Mario Catania.

Tutto è partito da un sospetto opuscolo diffuso dalla Fimp (Federazione dei medici pediatri), che invitava i genitori a non alimentare i propri bambini con cibi convenzionali come la frutta fresca e i cereali, ma a preferire i prodotti industriali creati appositamente per l’infanzia. Il consiglio è scandaloso, e non poteva passare inosservato: il Movimento Difesa del Cittadino ci ha giustamente intravisto l’ombra di "una pubblicità nascosta, aggressiva e allarmistica". Tant’è che anche l’Acp (Associazione culturale pediatri) si è discostata dal depliant della Fimp, emettendo questo duro comunicato:

Nell’opuscolo della Fimp si legge che "il 50% della frutta fresca contiene livelli di pesticidi non idonei all’alimentazione infantile", e che "il 35% del grano in Italia contiene residui di pesticidi troppo elevati per l’alimentazione infantile". La Fimp parla come organo scientifico, ma nei toni e nella sostanza riporta quanto affermato da una nota campagna pubblicitaria del marchio leader del baby food in polemica con una marca leader di prodotti alimentari. I pediatri non dovrebbero prestarsi a questi giochi di concorrenza industriale. I dati riportati dalla Fimp nel comunicato a supporto della validità di queste affermazioni sono ampiamente discutibili. In tutta l’Unione Europea, da settembre 2008 è in vigore un nuovo regolamento che modifica le disposizioni per i residui dei pesticidi (Regolamento (CE) n. 396/2005 del Parlamento europeo e del Consiglio del 23 febbraio 2005). La legge indica i limiti quantitativi tollerabili per la sicurezza alimentare di tutti: adulti e bambini. L’Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa) verifica che tale residuo sia sicuro per tutte le categorie di consumatori, compresi i gruppi vulnerabili come i neonati, i bambini e i vegetariani. Da parte sua, l’Acp incoraggia una dieta ricca di frutta, verdura e vegetali per tutta la famiglia, ricorrendo quando è possibile ai prodotti a filiera corta e in questo caso spesso anche biologici.

Ma la Fimp non è tornata indietro, anzi: un secondo comunicato del suo presidente Giuseppe Mele ha ribadito che "il 57% dei campioni di frutta e verdura in commercio contiene pesticidi, e i dati sono ufficiali, perciò è necessario ricorrere agli alimenti industriali per l’infanzia se vogliamo evitare residui nei piatti del bambino".

Per fortuna è arrivata una dichiarazione del ministro della salute Renato Balduzzi, che ha smentito quanto affermato dalla Fimp: "I dati in possesso del mio ministero mi permettono di affermare che gli alimenti freschi italiani sono tra i più sicuri in Europa. Infatti, solo lo 0,6% di frutta fresca e lo 0,3% di cereali ha superato i limiti fissati dalla normativa comunitaria, contro una media europea del 3,5% di irregolarità. Il ministero della salute raccomanda anche per i bambini, nel contesto di un’alimentazione equilibrata e varia, il consumo di cinque porzioni di frutta e verdura al giorno, rispettando la comune regola igienica di lavare accuratamente e, se possibile, sbucciare i vegetali".

Il ministro dell’agricoltura Mario Catania ha infine pronunciato parole ancora più sagge, seppellendo definitivamente la questione, che non ha certo giovato sull’immagine e sull’affidabilità della Fimp. Secondo Catania, infatti, "il consumo di frutta e verdura fresche è la migliore pratica alimentare sia per gli adulti che per i bambini. Su questo c’è da tempo una convergenza di opinioni scientifiche in tutto il mondo, e il buon senso delle famiglie italiane non si discosta da tale convinzione. Per questo, ho apprezzato il comunicato del ministero della salute che ha puntualizzato come la frutta, la verdura e i cereali italiani siano tra i più sicuri d’Europa. E io aggiungo che la loro qualità è eccellente anche in virtù delle tecniche di produzione utilizzate dai nostri agricoltori, rispettose dell’ambiente e della salute dei consumatori".

Agrinotizie


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