Psr, Italia indietro di 872 milioni

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Le Regioni tardano a erogare i fondi comunitari. Motivo? L\'eccessiva burocrazia.

"Entro la fine dell’anno l’Italia deve erogare 872 milioni di euro di finanziamenti del Psr, altrimenti questi soldi saranno persi". La denuncia di Coldiretti è decisa e più che mai urgente, dato che il settore agricolo ha fortemente bisogno di finanziamenti per uscire dalla crisi, ma le regioni italiane non lavorano abbastanza per sfruttare tutti i fondi messi a disposizione dall’Unione europea e dal governo italiano. Il problema, a quanto pare, sta nell’eccessivo carico burocratico da affrontare perché le imprese agricole ottengano tali finanziamenti.

Gli 872 milioni di cui parla Coldiretti provengono per più della metà (475 milioni, per la precisione) dall’Unione Europea, e sono proprio questi che l’Italia dovrebbe restituire a Bruxelles nel caso non riuscisse ad erogarli. I restanti soldi, invece, sono di origine statale o regionale.

Dei fondi messi a disposizione dal Psr nell’intero periodo 2007-2013, l’Italia è riuscita a spenderne solo il 29%. I dati, pubblicati da Rete Rurale Nazionale, sono riferiti ad agosto 2011. Le regioni più ritardatarie sono Basilicata, Calabria, Molise e Sicilia, mentre quelle che più hanno sfruttato i fondi a disposizione sono Marche, Umbria, Veneto, Val d’Aosta, Emilia Romagna, Lombardia e le provincie autonome di Trento e Bolzano.

Per sveltire l’erogazione di fondi, Coldiretti propone di "adottare il cosiddetto Bando Aperto, ovvero la possibilità per le aziende agricole di presentare le domande in qualsiasi momento dell’anno, al fine di evitare l’effetto concentrazione, semplificare le procedure amministrative di gestione delle domande e ridurre la burocrazia".

Agrinotizie


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