Vendemmia, l’Italia perde il record mondiale

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42 milioni di ettolitri di vino stimati per il 2011: un minimo storico che fa tornare leader la Francia.

La vendemmia 2011 è stata caratterizzata da alcune buone e alcune cattive notizie. Quelle buone riguardano la qualità del vino: nonostante l’inizio anticipato di un paio di settimane a causa del caldo, le uve si preannunciavano particolarmente prelibate, tanto da far sperare in un’annata d’oro. Le cattive notizie, invece, prevedevano un lieve calo della quantità del vino rispetto allo scorso anno, che faceva temere i produttori italiani di perdere il primato mondiale strappato lo scorso anno alla Francia.

Se le buone notizie sono confermate, per le cattive purtroppo è arrivata l’aggravante: l’Unione Italiana Vini e l’Ismea, infatti, nella prima settimana di settembre hanno effettuato un’accurata ricognizione dei vigneti, che ha fatto emergere come la produzione stimata di vino ammonti a 42 milioni di ettolitri, il 10% in meno rispetto al 2010 (quando si erano toccati i 46,7 milioni). Se le previsioni fossero confermate, l’Italia perderebbe dunque il suo primato mondiale per restituirlo alla Francia, che quest’anno ha stimato una produzione di 49 milioni di ettolitri (il +8% rispetto al 2010).

La quantità di vino stimata in Italia rappresenterebbe un vero e proprio minimo storico che non si vedeva dal lontano 1957, anno in cui la produzione è scesa sotto la soglia dei 43 milioni (un record negativo replicato anche nel 2007). Il calo della produzione era stato stimato da tutte le associazioni di produttori, che però non si aspettavano un calo così grande. L’ottimismo per la qualità che avrebbe rimpiazzato la lieve diminuzione è così stato sostituito dal pessimismo per il record mondiale che l’Italia rischia di perdere dopo un solo anno di leadership.

Le difficoltà vissute nei vigneti sono state provocate principalmente dall’eccessivo caldo, che ha causato lo stress idrico nei grappoli, sofferenti per l’assenza di pioggia non rimpiazzata dalle irrigazioni extra. Ma a far calare la produzione è stato soprattutto il ricorso alle estirpazioni con premio e abbandono definitivo: a causa di questa pratica, quest’anno sono stati eliminati ben 9288 ettari di vigneti, che si aggiungono agli oltre 22 mila estirpati nel 2009 e 2010. Puglia, Sicilia ed Emilia Romagna sono le regioni che hanno registrato le maggiori estirpazioni di vigneti.

Agrinotizie


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