Conigli, l’Italia si riprende con affanno

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Il settore cunicolo nazionale vede riaccendersi qualche barlume di speranza di ripresa, ma ciò non basta per difendersi dalla forte concorrenza estera.

L’allevamento cunicolo italiano ha conosciuto due anni di crisi nera, il 2008 e il 2009, quando la produzione è calata del 15%. Fortunatamente una lieve ripresa è partita nel 2010, e anche le previsioni relative ai primi mesi del 2011 sembrano confermare un pallido rialzo del settore. Se nelle prime settimane di quest’anno i prezzi sono calati del 10% rispetto allo stesso periodo del 2010, dall’inizio di febbraio questo calo è infatti cessato, facendo rinascere qualche debole speranza in tutti gli operatori del settore.

L’andamento dei mercati esteri rimane tuttavia un’incognita che potrebbe influenzare fortemente la campagna italiana. Questo è successo ad esempio lo scorso anno, quando, dopo gli andamenti positivi del 2008 e del 2009, le quotazioni dei conigli non italiani sono calate in misura maggiore rispetto a quelle del nostro paese, registrando un -8,6% contro il nostro -5%. Ciò tuttavia non ha portato al prevedibile aumento delle importazioni (già cresciute del 30% nel 2009), bensì alla loro riduzione del -4,5%, a causa di un inaspettato miglioramento dell’offerta nazionale. Fatti che hanno sconfitto ogni previsione, sconvolgendo l’intero mercato cunicolo italiano, che in quanto a esportazioni nel 2010 ha perso il -27,2% (-66,6% se si prende in considerazione il triennio 2008-2010).

La concorrenza internazionale, insomma, è retta a fatica dai nostri operatori, che si trovano in notevoli difficoltà per quel che riguarda l’intero sistema cunicolo, dall’allevamento alla commercializzazione, rispetto agli altri Paesi. Come anticipato all’inizio dell’articolo, però, il 2010 ha visto fermarsi l’ondata di cifre negative: la carne ottenuta dalla macellazione di conigli è aumentata dell’1,2% rispetto al 2009, un dato esiguo ma importante per riacquistare speranza dopo due anni di crisi nera (quantificata dall’Istat in un calo della carne macellata da 43.400 a 35.900 tonnellate nel biennio 2008-2009). Sulla base di tutto ciò, le previsioni relative al 2011 parlano di una stabilizzazione del settore cunicolo, che è ciò in cui sperano tutti gli operatori e le aziende del campo.

Agrinotizie


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