Export spumanti, l’Italia in top 3 nel mondo

Il Forum Spumanti d’Italia, svoltosi lo scorso ottobre al Casinò di Venezia, è stata un’ottima occasione per brindare: le esportazioni di spumante italiano sono cresciute, nel primo semestre del 2010, del 21% in volume e dell’8,3% in valore. Ad esporre i frizzanti dati, elaborati dal Centro interdipartimentale per la ricerca in viticoltura ed enologia (Cirve), è stato il docente dell’Università di Napoli Eugenio Pomarici, che ha sottolineato come i valori delle esportazioni italiane siano perfettamente in linea con le importazioni mondiali (+16% in volume e +19% in valore): insomma, la ripresa del mercato ha coinvolto l’intero globo.

Tuttavia i mercati principali, che assorbono da soli il 60% sia del volume che del valore, sono cinque, nell’ordine Gran Bretagna (15,9% di volume e 18,3% di valore), Stati Uniti (11,3% e 12,8%), Germania (16,0% e 11,8%), Belgio (7,8% e 8,0%) e Giappone (4,8% e 6,4%). L’Italia segue subito dopo, con l’1,9% di volume e il 4,7% di valore. La Francia, invece, è fortemente in crisi: le sue esportazioni sono calate del 10% in termini di valore e dell’8,1% in volume, andando a favorire il mercato italiano, che ha raggiunto il paese dello champagne in termini di volume (circa 240 milioni di bottiglie esportate nel 2010), ma non ancora in termini di valore. Ma il nostro paese rimane comunque tra i primi tre fornitori mondiali di spumante, con una competitività che cresce di anno in anno.