Filiera agricola italiana

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Coldiretti a tutela del grano

Aprile 2009: Coldiretti annuncia il progetto di una filiera agricola tutta italiana. 2 luglio 2010: si presentano i risultati all’assemblea nazionale dell’azienda. “Filiera agricola italiana” è una società per azioni con 550 mila euro di capitale versato (ma entro un anno arriverà a un milione), partecipata da Legacoop, Consorzi Agrari d’Italia, 4 coop, 2 op, 18 consorzi agrari. Nelle mani dell’azienda ci saranno venti milioni di quintali di cereali – girasole, soia, grano duro e tenero – che saranno gestiti dalla coltivazione alla commercializzazione.

La produzione, concentrata al centro nord, avrà l’obiettivo di soddisfare il fabbisogno dell’industria in modo da eliminare la speculazione, favorendo gli agricoltori, anche se il presidente di Coldiretti Marini ha annunciato che i trader italiani hanno già acquistato grano duro dal Messico, analogo a quello italiano, con l’unico scopo di abbassare i prezzi.

Marini ha inoltre descritto la sua strategia per uscire dalle difficoltà in cui riversa l’agricoltura italiana, «che non dipendono solo dalla crisi globale, ma anche dai nostri prodotti agricoli sottopagati e dai prodotti venduti all’estero che di italiano hanno solo il nome»: Coldiretti punterà sulla diversità e sulla competitività, dunque ad esempio privilegerà l’indicazione dell’origine della materia prima di tutti i prodotti, rifiutando invece categoricamente gli Ogm.

All’intervento di Marini sono seguiti plausi da parte di tutte le personalità politiche presenti all’assemblea, fra le quali il ministro dell’Economia Giulio Tremonti, quello del Lavoro Maurizio Sacconi e quello delle politiche agricole Giancarlo Galan.

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